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Emergenza Corona Virus

Tanti di voi ci hanno chiesto se le persone affette da patologia tiroidea, specialmente se autoimmune, sono ad aumentato rischio di infezione da Coronavirus o se sono più soggette a sviluppare complicanze più severe.
Occorre premettere che il COVID-19 è un virus nuovo apparentemente alla famiglia dei Coronaviridae; la via di contagio è quella aerea diretta o indiretta, tramite le secrezioni orofaringee infette, tra persona e persona.
La sua infezione determina una patologia soprattutto delle vie respiratorie, caratterizzata da tosse, febbre e difficoltà a respirare, fino alla polmonite interstiziale.
L’infezione può causare, pertanto, una sintomatologia da lieve a grave, fino alla necessità di ricorrere al  supporto respiratorio.
Essendo un virus nuovo, non abbiamo letteratura, ma sembra che ad essere siano maggiormente esposte alle forme cliniche più gravi le persone con età superiore ai 65 anni, i pazienti immunodepressi, quelli oncologici o  con altre patologie concomitanti, soprattutto se inerenti all’apparato respiratorio.
pertanto, almeno al momento, non si può fondatamente affermare a che le persone affette da patologia tiroidea (autoimmune o non) siano esposte a un rischio differenziato di infezione da Coronavirus rispetto alla popolazione generale.
Certamente gli studi epidemiologici fondati su un ampio numero di casi, come quelli da ultimo registrati in Cina, avrebbe potuto esprimere indicazioni di una apprezzabile attendibilità.
Ma se non esistono elementi (ulteriori) per preoccuparci, non possiamo nemmeno dimenticare il puntuale rispetto delle cautele e delle norme di igiene volte al contenimento dell’infezione

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