Tiroiditi


Tiroiditi

 

Sono dei processi flogistici (infiammatori) a carico della ghiandola tiroidea.
Possono riconoscere natura diversa e si classificano in base ai sintomi e alla causa. La tiroidite acuta si presenta con sintomi quali febbre, dolore a livello della regione anteriore del collo associato ad aumento di volume ghiandolare (gozzo).
Se il processo infiammatorio raggiunge livelli severi, vi è una lisi delle cellule tireocitarie che porta alla liberazione (dismissione) di ormoni tiroidei in circolo con un conseguente ipertiroidismo.

La causa scatenante la tiroidite acuta può essere di origine batterica (piogeni, micobatterio tubercolare, etc.), localizzata alla tiroide o generalizzata, oppure asettica quando le cause sono i traumi o le irradiazioni locali.

La forma batterica si cura con antibiotici, quella asettica con corticosteroidi ed ormoni.

La tiroidite subacuta (di De Quervain) è dovuta ad un’infezione virale (Coxachie, Echo, Adeno). La sintomatologia è caratterizzata da febbre, dolore a carico della ghiandola accentuato dalla deglutizione, comparsa di gozzo. Alla palpazione, la tiroide, presenta caratteristiche di disomogeneità parenchimale associate ad irregolarità dei margini.

Può essere secondaria ad una infezione delle prime vie respiratorie (laringite, tracheite, faringite) e si tratta con antinfiammatori non steroidei o steroidei, ma può recidivare. Rientra in questa tipologia anche la tiroidite post-partum che si verifica da qualche settimana fino a pochi mesi dal parto in assenza di dolore a livello della ghiandola.

La Tiroidite di Hashimoto o linfocitaria cronica, è una patologia cronica su base autoimmunitaria. Spesso vi è una predisposizione familiare e non di rado si associa ad altre patologie a genesi autoimmunitaria (lupus eritemotoso sistemico, artrite reumatoide, alopecia, vitiligine, malattie infiammatorie croniche intestinali, etc.).

La tiroidite di Hashimoto insorge in maniera lenta e insidiosa, con modesto aumento ghiandolare che alla palpazione può rilevare quadri di semplice disomogeneità o francamente nodulari. Nelle fasi iniziali si può riscontrare un ipertiroidismo seguito da una progressiva involuzione morfofunzionale della tiroide.

La ghiandola va progressivamnte incontro a infiltrazione di cellule infiammatorie (linfociti) e l’involuzione fibrosa va di pari passo con quella metabolica della tiroide con conseguente ipotiroidismo marcato.

La diagnosi si effettua con la ricerca degli anticorpi antimicrosomiali (Ab anti MS), antitireoglobulina (Ab antiTg) e antiperossidasi (Ab antiTPO).

La terapia si basa su farmaci antinfiammatori non steroidei o steroidei,ormoni tiroidei ed antitiroidei in base al momento funzionale della ghiandola.

La Tiroidite di Riedel è una malattia cronica molto rara, a genesi misconosciuta.
A livello anatomopatologico si ha un processo sclero-ialino che conferisce alla tiroide una consistenza duro-lignea.

La sintomatologia è causata dalla compressione sulle strutture adiacenti (trachea, esofago, nervi ricorrenti e strutture vascolari) e simula quella del carcinoma anaplastico della tiroide. La diagnosi è posta tramite esame istologico. I pazienti vanno incontro ad ipotiroidismo ingravescente da trattare con terapia ormonale sostitutiva.


MALATTIA DI SJOGREN

Malattia autoimmunitaria causata ad autoanticorpi rivolti verso antigeni ghiandolari. Sono colpite maggiormente le donne (90%). A livello anatomopatologico le ghiandole sierose (lacrimali, salivari) aumentano di volume e sono caratterizzate da un’infiltrazione linfocitaria che nel tempo porta ad un’atrofia della ghiandola.
Si associa talvolta a patologie tiroidee autoimmunitarie

SINTOMI: secchezza della bocca (xerostomia) e delle ghiandole lacrimali (xeroftalmia), stomatiti ulcerative, difficoltà alla deglutizione e alla masticazione, cheratocongiuntiviti, talvolta porpora e splenomegalia.

TERAPIA: integrazione vitaminica (A, B2, B6, PP), antibiotici, cortisonici ed immunosoppressori, secrezioni sostitutive.

 

 


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