Malattia di Basedow


Malattia di Basedow

è la causa più frequente di ipertiroidismo , rappresentandone il 60-90% dei casi .

La patologia è sostenuta da processi autoimmunitari. I principali fattori di rischio sono il fumo di sigaretta, l’assunzione continua di farmaci, e lo stress cronico.

Il sesso maggiormente colpito da questa patologia è quello femminile (rapporto F/M 5-10:1) nella fascia di età compresa fra i 20 e i 40 anni.

Il meccanismo fisiopatologico alla base è la formazione (geneticamente determinata) di anticorpi tireostimolanti che si legano al recettore tireocitario del TSH (TRABs) che stimolano le cellule follicolari a produrre e secernere un quantitativo elevato di ormoni tiroidei

 


SINTOMATOLOGIA

I sintomi che si riscontrano sono la presenza di esoftalmo (protrusione dei bulbi oculari), gozzo diffuso, ipertermia con intolleranza al caldo, ipersudorazione, cardiopalmo, ipertensione arteriosa, aritmie cardiache, eruzione cutanea rossastra sulla superficie delle gambe, aumento del metabolismo basale, gozzo diffuso, iperattività motoria, nervosismo e turbe psichiche, fragilità degli annessi cutanei (peli, unghie e capelli), insonnia, iperglicemia, astenia, tremori di tutto il corpo principalmente localizzato alle mani, diarrea, epatomegalia, ipercalcemia con aumento della calciuria nelle 24h, impotenza e calo della libido nell’uomo, alterazioni della quantità e della frequenza del ciclo mestruale nella donna, talvolta poliglobulia per incremento della produzione dell’eritropoietina.

 


TERAPIA

Il razionale della terapia medica è quello di contrastare gli effetti sistemici dati dagli alti livelli circolanti di T3 e T4 con delle sostanze ad azione antitiroidea (metimazolo e propiltiouracile), che agiscono inibendo la produzione di ormoni tiroidei e la deiodazione periferica del T4 in T3 (la frazione più attiva metabolicamente).

Vengono usati inoltre i farmaci Beta-bloccanti per controllare gli effetti beta-agonista simili mimati dagli ormoni tiroidei (tachicardia, ipertensione).

In caso di recidive (oltre la metà dei casi nei primi 5 anni), o in caso di impossibilità alla sospensione dei farmaci antitiroidei per il perpetuarsi della patologia, si deve necessariamente ricorerre a terapie radiometaboliche (radioiodio) o chirurgiche (tiroidectomia totale).


Visits: 98