Tumori della Tiroide


Tumori della Tiroide

 

Sono trascorsi circa 23 anni dalla catastrofe nucleare di Chernobyl (26 aprile 1986) a seguito della quale vi fu un’immensa dismissione aerea di radionuclidi tossici tra cui lo Iodio 131. Da allora abbiamo verificato un enorme aumento dell’incidenza dei tumori tiroidei, spia dell’inquinamento radioattivo.

In Italia ogni anno ci sono 9.000 nuovi casi di persone colpite da cancro della tiroide ed in generale, circa il 10% della popolazione è affetta da una patologia tiroidea.
Il cancro tiroideo è più diffuso nel sesso femminile presentando un’incidenza pari a 12,5/100’000 (l’incidenza nel sesso maschile è pari a 4,3/100000). La fascia di età maggiormente colpita nelle donne, è quella tra i 25 e i 50 anni. In generale, i soggetti più a rischio sono quelli affetti da patologie genetiche rare (vedi le MEN), con familiarità positiva per patologia tiroidea tumorale e non, i pazienti sottoposti a trattamenti radianti per patologie ematologiche (linfomi di Hodgking) o per malattie dermatologiche. La prognosi per i tumori tiroidei differenziati, è molto buona, con percentuali di guarigione superiori al 90% , al contrario delle forme indifferenziate a prognosi infausta. La percentuale di mortalità per neoplasia tiroidea nel sesso femminile è attualmente dello 0,5% per 100.000 e dello 0,4% per 100.000 nel sesso maschile (casistica USA) con evidente decremento rispetto al decennio precedente.

L’analisi epidemiologica ha investito le seguenti tematiche:

A. Fattore genetico
B. Irradiazione esterna
C. Patologia tiroidea associata
D. Fattore ormonale
E. Apporto iodico
F. Fattori alimentari e antropometrici

ANATOMIA PATOLOGICA: i carcinomi della tiroide si classificano in:

– ad origine dalle cellule follicolari
– ad origine dalle cellule parafollicolari o cellule C

Le neoplasie a genesi tireocitaria (follicolari) si suddividono, in base al grado di differenziazione, in:

-neoplasie ben differenziate:
a. carcinoma papillifero
b. carcinoma follicolare
c. carcinoma a cellule di Hürthle
-neoplasie scarsamente differenziate:
a. carcinoma insulare
-neoplasie indifferenziate:
a.carcinoma anaplastico

Le neoplasie a genesi dalle cellule C parafollicolari sono i carcinomi midollari.

La variante istologica più frequente è il carcinoma papillifero, rappresentando quasi l’80% di tutte le neoplasie tiroidee.

SINTOMATOLOGIA:

i sintomi che devono indurre ad inviare il paziente ad accertamento specialistico sono tumefazioni del collo, specie se di recente insorgenza, disturbi della fonazione o diagnosi di paralisi di corda vocale, disturbi della deglutizione; devono inoltre essere considerati sintomi di tipo generale sia nel segno dell’ipofunzione ( astenia, bradicardia, senso di edema generalizzato, senso di freddo) che della iperfunzione tiroidea (tachicardia, ipertensione arteriosa, dimagramento, ansia, eccitabilità) e che necessitano comunque di valutazione approfondita.

PROTOCOLLO DIAGNOSTICO:

– esame clinico (mai un’autopalpazione come in campo senologico, solo dello Specialista)
– dosaggio ormonale e degli anticorpi antitiroide
– esame ecografico con valutazione colordoppler
– agoaspirato ecoguidato (FNA) delle nodularità tiroidee e/o linfonodali con studio citologico ed eventuale dosaggio mirato di tireoglobulina o calcitonina

TERAPIA :

la chirurgia è il trattamento principe (tiroidectomia con eventuale linfectomia del compartimento centrale e/o laterocervivale) da associare in particolare casi valutati dallo Specialista a trattamento radiometabolico con Iodio.

 

 


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